You are here

WTA Linz: Ostapenko fa scintille, Alexandrova con il serbatoio svuotato-

[1] J. Ostapenko b. [2] E. Alexandrova 6-2 6-3 Velocità di testa, di braccio e di gambe troppo superiore per poter assistere ad una finale equilibrata. Si potrebbe riassumere così l’ultimo atto del WTA 500 di Linz, ufficialmente denominato Upper Austria Ladies Linz, che ha incoronato la testa di serie numero uno Jelena Ostapenko come nuova Regina del Nord d’Austria: l’ex campionessa Slam si è aggiudicata la decima sfida della loro carriera, era sotto 4-5 negli Head to Head, contro la seconda forza del tabellone Eakterina Alexandrova per 6-2 6-3 in poco più di un’ora e dieci di gioco al termine di una partita mai realmente in discussione. E’ l’ottavo titolo nel circuito maggiore per la 26enne di Riga, il secondo in stagione dopo il 500 di Adelaide conquistato recentemente nello swing australiano (quarto trionfo nella categoria al di sotto dei ‘mille’, dopo quelli di Eastbourne 2021 e Dubai 2022), che da domani in classifica sarà n. 11 del mondo – attualmente è un posto più sotto – scavalcando Barbora Krejcikova e portandosi a soli 47 punti di distanza dalla postazione n. 10 occupata dalla finalista dell’ultimo Open di Francia Karolina Muchova. Si erano già affrontate in questo torneo nella semifinale del 2019, con successo sempre dell’ex Top Five in tre parziali che si sarebbe fatta scippare il trofeo da una quindicenne Gauff. Nello scontro odierno, invece, le oltre tre di battaglia consumate in semifinale dalla 29enne russa per venire a capo di Donna Vekic, le hanno fatto pagare un conto salatissimo in termini di mancato recupero fisico e di convinzione nel poter avere la meglio nel duello conclusivo dell’evento. Tuttavia anche Ekaterina quantomeno potrà festeggiare un picco ritocco nel ranking, che la vedrà guadagnare un paio di posti – scalzando Garcia e Svitolina – inerpicandosi alla 19esima piazza a meno 46 punti dal 18° posto di Petra Kvitova e a tre posizioni di distacco dal suo best: ossia il 16° raggiunto a febbraio di un anno fa. Ritornando invece alla protagonista della settimana, Jelena conclude in bellezza uno splendido torneo che l’ha vista soffrire unicamente al primo turno contro la qualificata danese Clara Tauson: incontro in cui ha dovuto cancellare un match point, ma al quale si è approcciato reduce dalla trasferta australiana con conseguente fuso orario da assorbire essendo rimasta a Melbourne fino alla domenica finale della manifestazione per disputare la finale del doppio. L’obiettivo è fissato, e dichiarato apertamente, raggiungere le WTA Finals: perciò non c’è troppo tempo per celebrare il successo austriaco, bisogna volare in Asia per prendere al WTA 500 di Abu Dhabi: è stata sorteggiata nella metà alta del main-draw, presidiata da Rybakina e Krejcikova, ed esordirà con una qualificata. With the trophy she wanted And with Ele @JelenaOstapenk8 | #WTALinz pic.twitter.com/r34V82rPra— #WTALinz (@WTALinz) February 4, 2024 Primo Set: Alexandrova è fiaccata fisicamente, Ostapenko prende il largo Il quesito fondamentale da porsi è il seguente: Alexandrova avrà recuperato fisicamente dalla maratona contro Vekic? In ogni caso, considerando che molto probabilmente il serbatoio energetico della russa sarà in netta riserva, Ekaterina dovrà necessariamente essere ancora più offensiva del solito prestando molta attenzione ai colpi d’inizio gioco ed in particolare all’esecuzione in uscita dal servizio. Jelena, invece, dal canto suo proverà a manovrare maggiormente lo scambio per mettersi nelle migliori condizioni di spingere con la sua arma letale, il dritto, che subito pronti via si manifesta in tutto il proprio ruggente splendore attraverso eccezionali contropiedi e cross da antologia con angoli di volta in volta più stretti. Anche in battuta, l’avvio è inappuntabile: 2 aces e l’89% (7/8) di prime nei suoi primi due turni al servizio. La seconda favorita in Austria per ora tiene botta e al primo cambio campo todos en equilibrio (2-1 senza break Ostapenko). Ma è solo questione di tempo, già nel quarto game infatti la 26enne di Riga esonda gli argini in risposta aggredendo in maniera strepitosa e prendendo costantemente il sopravvento non appena mette i piedi in campo. Dunque break in favore della campionessa Slam, 3-1, uno strappo però aiutato in parte anche dalla n. 21 WTA che si è costretta a 4 seconde sui 5 punti del gioco. La sensazione adesso è che nel momento in cui si entra nello scambio non c’è minimamente partita, con l’ex Top cinque mondiale che riesce a trovare vincente da ogni zona del campo e sembra avere i cosiddetti “quattro angoli aperti” da poter attaccare a suon di mazzate da fondo. L’unica speranza di Ekaterina, seguita da papa Evgeny, è quella di aggrapparsi al fondamentale d’inizio gioco per rimanere in scia dell’avversaria e sperare in un calo lettone in battuta, finora estremamente robusta in tale rendimento. Per fare ciò, però, deve alzare i giri del motore con il suo di servizio altrimenti il rischio che l’incontro conosca presto la strada degli spogliatoi è praticamente inevitabile. Sul 4-2, Jelena ha il primissimo passaggio a vuoto del suo incontro a causa di un paio di doppi falli che complicano il game al servizio. Tuttavia ai vantaggi, la Regina del Roland Garros 2017 non concede nulla: solide prime al corpo ad aprirsi il campo e colpo risolutivo dalla parte opposta. In quelle rare occasioni, poi, in cui Alexandrova ha la possibilità di comandare si ritrova a sbagliare grossolanamente perché pesante sulle gambe: le oltre tre ore di fatica della semifinale si fanno sentire eccome. Arriva anche il secondo break e così Ostapenko chiude il set direttamente in riposta, avendo perso a malapena un punto sulla prima e solamente quattro sulla seconda nell’intera frazione: 6-2 a senso unico in 27 minuti. Secondo Set: Ostapenko viaggia spedita verso il successo, Alexandrova non dà mai la sensazione di credere nella rimonta Si riparte con la Belva di Riga ad avere anche il cospicuo vantaggio di poter cominciare alla battuta, concede il terzo doppio fallo del match e per la seconda volta alla rivale di salire a 30 nel turno di risposta. Ma poi quando conta, Jelena ritrova sempre il miglior livello: scaglia pure il quinto ace della sfida e mostra costantemente la propria abilità nel generare una metà sguarnita di campo da sfruttare (1-0 Ostapenko). Pareggia subito i conti la russa, che pare leggermente più reattiva fisicamente rispetto al primo set ma continua a sprecare diverse energie inutili visto che nel game appena citato va sopra 40-0 prima di pasticciare e vedersi rimontare sino alla parità. Questa volta però non offre break point e siamo 1-1. Come detto, pare essersi un po’ rigenerata Alexandrova e allora ecco finalmente un round in ribattuta in cui colpisce con maggiore convinzione e velocità d’esecuzione: al fianco di questi miglioramenti russi, giungono anche i primi veri scricchiolii lettoni ora troppo frettolosa. Si materializza così la prima palla break della finale per Ekaterina, ma Jelena non ci sta e con la prima si toglie d’impiccio. Per quanto la n. 12 WTA abbia un attimino smarrito la trebisonda del focus agonistico, il linguaggio del corpo della n. 2 del tabellone appare ancora abbastanza dimesso. Inoltre a livello di copertura del rettangolo di gioco ed efficacia degli spostamenti, alla faccia dei tanti criticoni della forma fisica di Osta, la lettone sta letteralmente dominando la 29enne nativa di Celijabinsk. Tenta disperatamente di rischiare ancora di più alzando veementemente l’asticella del margine di errore, ma il vero problema di Ekaterina si palesa quando non trova la prima. Eppure in linea generale se si mette il 70% di prime, trasformandone il 66%, non si dovrebbe incontrare tutte queste difficoltà in battuta: se però si raccolgono soltanto 4 punti su 14 seconde eseguite, è chiaro che anche le precedenti percentuali sul primo servizio non possono basatare. Perdipiù, le seconde russe sono talmente morbide da fungere da prelibati cioccolatini unicamente da scartare per le possenti risposte lettoni. Per cui break per Jelena sul 2-1, peraltro con la russa che conduceva 40-30 e poi ad abdicare al secondo break point del gioco, che viene confermato senza indugi per il 4-1. Di fatto il match termina qui, nei suoi due successivi turni di servizio Ekaterina è sempre costretta agli straordinari: nel primo caso si salva, al secondo tentativo però i vantaggi portano in dote il match point a Ostapenko. Sull’orlo del precipizio Alexandrova cancella il punto partita e allunga un po’ la propria agonia: sì di questo si tratta, perché se vinci un game duro al servizio sul 4-1 e rimane attaccata, dovresti caricarti, dimostrare personalità e invece non succede nulla di tutto ciò. Aldilà dell’aspetto fisico precario della versione odierna, forse è proprio questa la sua maggiore debolezza e che non le ha permesso mai di andare oltre la comunque ottima sedicesima posizione del ranking. Poiché per il resto, avendo un tennis tutto sommato completo ed un’abilità fisica abitualmente consistente, non le mancherebbe molto altro. Si arriva così al momento della verità, la russa pesca due jolly dell’ultimo minuto – andando 15-30 – ma non cambia la sostanza: al terzo match point, il secondo del game, una risposta di dritto che vola via regala alla lettone l’ottavo titolo della carriera. ...

Related posts

Leave a Comment

WTA Linz: Ostapenko fa scintille, Alexandrova con il serbatoio svuotato-

[1] J. Ostapenko b. [2] E. Alexandrova 6-2 6-3 Velocità di testa, di braccio e di gambe troppo superiore per poter assistere ad una finale equilibrata. Si potrebbe riassumere così l’ultimo atto del WTA 500 di Linz, ufficialmente denominato Upper Austria Ladies Linz, che ha incoronato la testa di serie numero uno Jelena Ostapenko come nuova Regina del Nord d’Austria: l’ex campionessa Slam si è aggiudicata la decima sfida della loro carriera, era sotto 4-5 negli Head to Head, contro la seconda forza del tabellone Eakterina Alexandrova per 6-2 6-3 in poco più di un’ora e dieci di gioco al termine di una partita mai realmente in discussione. E’ l’ottavo titolo nel circuito maggiore per la 26enne di Riga, il secondo in stagione dopo il 500 di Adelaide conquistato recentemente nello swing australiano (quarto trionfo nella categoria al di sotto dei ‘mille’, dopo quelli di Eastbourne 2021 e Dubai 2022), che da domani in classifica sarà n. 11 del mondo – attualmente è un posto più sotto – scavalcando Barbora Krejcikova e portandosi a soli 47 punti di distanza dalla postazione n. 10 occupata dalla finalista dell’ultimo Open di Francia Karolina Muchova. Si erano già affrontate in questo torneo nella semifinale del 2019, con successo sempre dell’ex Top Five in tre parziali che si sarebbe fatta scippare il trofeo da una quindicenne Gauff. Nello scontro odierno, invece, le oltre tre di battaglia consumate in semifinale dalla 29enne russa per venire a capo di Donna Vekic, le hanno fatto pagare un conto salatissimo in termini di mancato recupero fisico e di convinzione nel poter avere la meglio nel duello conclusivo dell’evento. Tuttavia anche Ekaterina quantomeno potrà festeggiare un picco ritocco nel ranking, che la vedrà guadagnare un paio di posti – scalzando Garcia e Svitolina – inerpicandosi alla 19esima piazza a meno 46 punti dal 18° posto di Petra Kvitova e a tre posizioni di distacco dal suo best: ossia il 16° raggiunto a febbraio di un anno fa. Ritornando invece alla protagonista della settimana, Jelena conclude in bellezza uno splendido torneo che l’ha vista soffrire unicamente al primo turno contro la qualificata danese Clara Tauson: incontro in cui ha dovuto cancellare un match point, ma al quale si è approcciato reduce dalla trasferta australiana con conseguente fuso orario da assorbire essendo rimasta a Melbourne fino alla domenica finale della manifestazione per disputare la finale del doppio. L’obiettivo è fissato, e dichiarato apertamente, raggiungere le WTA Finals: perciò non c’è troppo tempo per celebrare il successo austriaco, bisogna volare in Asia per prendere al WTA 500 di Abu Dhabi: è stata sorteggiata nella metà alta del main-draw, presidiata da Rybakina e Krejcikova, ed esordirà con una qualificata. With the trophy she wanted And with Ele @JelenaOstapenk8 | #WTALinz pic.twitter.com/r34V82rPra— #WTALinz (@WTALinz) February 4, 2024 Primo Set: Alexandrova è fiaccata fisicamente, Ostapenko prende il largo Il quesito fondamentale da porsi è il seguente: Alexandrova avrà recuperato fisicamente dalla maratona contro Vekic? In ogni caso, considerando che molto probabilmente il serbatoio energetico della russa sarà in netta riserva, Ekaterina dovrà necessariamente essere ancora più offensiva del solito prestando molta attenzione ai colpi d’inizio gioco ed in particolare all’esecuzione in uscita dal servizio. Jelena, invece, dal canto suo proverà a manovrare maggiormente lo scambio per mettersi nelle migliori condizioni di spingere con la sua arma letale, il dritto, che subito pronti via si manifesta in tutto il proprio ruggente splendore attraverso eccezionali contropiedi e cross da antologia con angoli di volta in volta più stretti. Anche in battuta, l’avvio è inappuntabile: 2 aces e l’89% (7/8) di prime nei suoi primi due turni al servizio. La seconda favorita in Austria per ora tiene botta e al primo cambio campo todos en equilibrio (2-1 senza break Ostapenko). Ma è solo questione di tempo, già nel quarto game infatti la 26enne di Riga esonda gli argini in risposta aggredendo in maniera strepitosa e prendendo costantemente il sopravvento non appena mette i piedi in campo. Dunque break in favore della campionessa Slam, 3-1, uno strappo però aiutato in parte anche dalla n. 21 WTA che si è costretta a 4 seconde sui 5 punti del gioco. La sensazione adesso è che nel momento in cui si entra nello scambio non c’è minimamente partita, con l’ex Top cinque mondiale che riesce a trovare vincente da ogni zona del campo e sembra avere i cosiddetti “quattro angoli aperti” da poter attaccare a suon di mazzate da fondo. L’unica speranza di Ekaterina, seguita da papa Evgeny, è quella di aggrapparsi al fondamentale d’inizio gioco per rimanere in scia dell’avversaria e sperare in un calo lettone in battuta, finora estremamente robusta in tale rendimento. Per fare ciò, però, deve alzare i giri del motore con il suo di servizio altrimenti il rischio che l’incontro conosca presto la strada degli spogliatoi è praticamente inevitabile. Sul 4-2, Jelena ha il primissimo passaggio a vuoto del suo incontro a causa di un paio di doppi falli che complicano il game al servizio. Tuttavia ai vantaggi, la Regina del Roland Garros 2017 non concede nulla: solide prime al corpo ad aprirsi il campo e colpo risolutivo dalla parte opposta. In quelle rare occasioni, poi, in cui Alexandrova ha la possibilità di comandare si ritrova a sbagliare grossolanamente perché pesante sulle gambe: le oltre tre ore di fatica della semifinale si fanno sentire eccome. Arriva anche il secondo break e così Ostapenko chiude il set direttamente in riposta, avendo perso a malapena un punto sulla prima e solamente quattro sulla seconda nell’intera frazione: 6-2 a senso unico in 27 minuti. Secondo Set: Ostapenko viaggia spedita verso il successo, Alexandrova non dà mai la sensazione di credere nella rimonta Si riparte con la Belva di Riga ad avere anche il cospicuo vantaggio di poter cominciare alla battuta, concede il terzo doppio fallo del match e per la seconda volta alla rivale di salire a 30 nel turno di risposta. Ma poi quando conta, Jelena ritrova sempre il miglior livello: scaglia pure il quinto ace della sfida e mostra costantemente la propria abilità nel generare una metà sguarnita di campo da sfruttare (1-0 Ostapenko). Pareggia subito i conti la russa, che pare leggermente più reattiva fisicamente rispetto al primo set ma continua a sprecare diverse energie inutili visto che nel game appena citato va sopra 40-0 prima di pasticciare e vedersi rimontare sino alla parità. Questa volta però non offre break point e siamo 1-1. Come detto, pare essersi un po’ rigenerata Alexandrova e allora ecco finalmente un round in ribattuta in cui colpisce con maggiore convinzione e velocità d’esecuzione: al fianco di questi miglioramenti russi, giungono anche i primi veri scricchiolii lettoni ora troppo frettolosa. Si materializza così la prima palla break della finale per Ekaterina, ma Jelena non ci sta e con la prima si toglie d’impiccio. Per quanto la n. 12 WTA abbia un attimino smarrito la trebisonda del focus agonistico, il linguaggio del corpo della n. 2 del tabellone appare ancora abbastanza dimesso. Inoltre a livello di copertura del rettangolo di gioco ed efficacia degli spostamenti, alla faccia dei tanti criticoni della forma fisica di Osta, la lettone sta letteralmente dominando la 29enne nativa di Celijabinsk. Tenta disperatamente di rischiare ancora di più alzando veementemente l’asticella del margine di errore, ma il vero problema di Ekaterina si palesa quando non trova la prima. Eppure in linea generale se si mette il 70% di prime, trasformandone il 66%, non si dovrebbe incontrare tutte queste difficoltà in battuta: se però si raccolgono soltanto 4 punti su 14 seconde eseguite, è chiaro che anche le precedenti percentuali sul primo servizio non possono basatare. Perdipiù, le seconde russe sono talmente morbide da fungere da prelibati cioccolatini unicamente da scartare per le possenti risposte lettoni. Per cui break per Jelena sul 2-1, peraltro con la russa che conduceva 40-30 e poi ad abdicare al secondo break point del gioco, che viene confermato senza indugi per il 4-1. Di fatto il match termina qui, nei suoi due successivi turni di servizio Ekaterina è sempre costretta agli straordinari: nel primo caso si salva, al secondo tentativo però i vantaggi portano in dote il match point a Ostapenko. Sull’orlo del precipizio Alexandrova cancella il punto partita e allunga un po’ la propria agonia: sì di questo si tratta, perché se vinci un game duro al servizio sul 4-1 e rimane attaccata, dovresti caricarti, dimostrare personalità e invece non succede nulla di tutto ciò. Aldilà dell’aspetto fisico precario della versione odierna, forse è proprio questa la sua maggiore debolezza e che non le ha permesso mai di andare oltre la comunque ottima sedicesima posizione del ranking. Poiché per il resto, avendo un tennis tutto sommato completo ed un’abilità fisica abitualmente consistente, non le mancherebbe molto altro. Si arriva così al momento della verità, la russa pesca due jolly dell’ultimo minuto – andando 15-30 – ma non cambia la sostanza: al terzo match point, il secondo del game, una risposta di dritto che vola via regala alla lettone l’ottavo titolo della carriera. ...

Related posts

Leave a Comment

shares

By continuing to use the site, you agree to the use of cookies. more information

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi